Berrai Barriera

Il podcast “BerraiBarriera” è un progetto nato da un gruppo di quattro giovani ragazzi di Barriera di Milano: Alda Noka, Kenza Kissou, Matteo Granato e Reda Herradi. Il gruppo, nonostante sia formato da giovani tra i 22 e i 27 anni, ha alle sue spalle numerose esperienze e progetti rivolti al sociale con “sede operativa” al Circolo Antonio Banfo, in via Cervino 0, storico spazio aggregativo nel cuore di Barriera di Milano. Dopo un lungo percorso di ideazione e lavoro di gruppo con i partner di progetto, “BerraiBarriera” è stato presentato al Bando GxG “I giovani per i giovani” di Compagnia San Paolo e, in seguito a due selezioni, è risultato tra i suoi vincitori finali.

Il progetto nasce con due obiettivi principali: incentivare la partecipazione giovanile tramite un podcast di quartiere che sarà interamente curato, condotto e sviluppato dai giovani che lo abitano; le tematiche, che spazieranno dai fenomeno socia-culturali fino alle nuove correnti artistiche nel campo della musica e dell’arte,  affrontate nelle puntate saranno il risultato di un grande lavoro di gruppo, in cui sarà sempre possibile confrontarsi e discutere liberamente. Il secondo obiettivo è quello di sviluppare una narrazione alternativa del quartiere, scostandosi da quella che lo vede come un ambiente irrecuperabile e dominato dalla criminalità.

Berrai Barriera vuole raccontare che Barriera di Milano è anche “casa”, un luogo familiare e addirittura rassicurante, per chi lo vive ogni giorno e ne conosce gli angoli e i suoi mille colori. Non vuole raccontare un luogo in cui tutto è “rose e fiori”, vuole semplicemente dimostrare che sotto quella polvere di notizie negative e brutta reputazione, c’è un fermento che è capillare e in continuo movimento e noi siamo più che felici di dichiararci come piccola parte del suo motore.

I giovani ideatori hanno ritenuto che fosse necessario costruire un microfono tramite il quale far sentire la loro voce, dimostrare che non sono i soliti giovani disinteressati e senza spirito d’iniziativa che vivono la comunità in modo passivo; hanno sentito la necessità di costruire quel microfono che fino ad ora gli è mancato e con esso sviluppare uno spazio di aggregazione che sia sempre aperto al quartiere e che faccia incontrare il presente con il futuro, in modo da diffondere l’entusiasmo verso una cittadinanza attiva oppure il semplice desiderio di poter esprimere la propria opinione, essere parte di qualcosa. 

Vi chiederete perché mai si chiami “BerraiBarriera”… 

E’ un bel gioco di parole che esprime perfettamente il loro intento: proporre un cocktail per l’aperitivo, anche in modo imperativo, come fa un amico che sa che sta proponendo qualcosa che non deluderà. E’ un riferimento al quartiere Barriera di Milano e al suo mix di fenomeni sociali, alle canzoni che spesso popolano le sue strade e alle persone, di numerose culture, che lo vivono e che aspettano solo di essere “assaggiati” o addirittura degustati in orario da aperitivo.